sabato 11 luglio 2015

"LA PRIGIONIERA DEL SILENZIO" di Valeria Montaldi

Ho appena terminato la lettura di questo romanzo di Valeria Montaldi e lo consiglio perché è avvincente e originale.

Riposto la trama da ibs.it:

"Venezia, 1327. Quello di Giulia Bondimier, unica erede di un'illustre famiglia patrizia, è un amore sincero, travolgente e passionale. Ma anche impossibile. Vietata dai costumi del tempo, la sua relazione con il giovane Samuel Macalia, setaiolo ebreo, ha come tragica conseguenza una gravidanza inattesa. Segnata da questa macchia indelebile, Giulia non ha scelta: deve cambiare vita e rinunciare al frutto della sua colpa. Destino parallelo, quello di Nicoleta. Figlia di un umile carpentiere e vittima di uno stupro, è costretta a privarsi della creatura che porta in grembo. Fuggita in terraferma, riesce a trovare un lavoro capace di restituirle dignità e rispetto. Giulia, invece, obbligata suo malgrado alla vita monastica, rimane nella città che l'ha vista nascere. Venezia è una prigione per lei, ma è anche l'unico luogo che le permette di rimanere vicino a chi non avrebbe mai voluto perdere. Passati vent'anni, Giulia sarà chiamata a scelte difficili e coraggiose. Nonostante la società di cui fa parte sia dominata dai rapporti di forza stabiliti da uomini, saprà dimostrare come il legame ancestrale che unisce una donna ai suoi figli non può essere spezzato da niente e da nessuno. In una Venezia opulenta, alle soglie della più tremenda epidemia di peste mai conosciuta in Europa, Valeria Montaldi ci regala una vicenda dolce e potente, che, tra le pieghe della grande Storia, racconta il senso pieno dell'essere donne e madri."

Di questo libro ho amato innanzitutto l'ambientazione. Valeria Montaldi riesce sempre a farmi immergere nelle realtà che descrive, in questo caso quella della Venezia del XIV secolo.
Inoltre, i personaggi dei suoi romanzi sono solitamente coraggiosi, anticonformisti e ben caratterizzati. Per questo i suoi libri mi coinvolgono molto e li leggo sempre ansiosa di vedere cosa succederà man mano che la storia prosegue.

Della stessa autrice, vi consiglio inoltre "Il monaco inglese", " Il mercante di lana" e "La ribelle", tutti romanzi che ho davvero apprezzato.



BUONA LETTURA!

giovedì 2 luglio 2015

"QUEL CHE ORA SAPPIAMO" di Catherine Dunne

Ho letto questo romanzo in tre giorni scarsi. Adoro questa autrice e trovando estremamente piacevole la sua scrittura divoro avidamente i suoi romanzi.

Questa è la trama, tratta dal sito ibs.it:

"Daniel Grant è un adolescente appassionato e di talento: la musica, il disegno, la fotografia, le uscite in barca a vela. Ha un amico del cuore, che per lui è come un fratello, e una famiglia allargata calorosa e avvolgente nella sua complessità. Non manca niente, e il futuro si preannuncia altrettanto generoso. Fino a una domenica di settembre e a un evento tragico che precipita Ella e Patrick, i suoi genitori, in una voragine di dubbi e sensi di colpa. Perché è accaduto? E loro, sempre così dediti e attenti, dov'erano? Quali segnali non hanno saputo cogliere? Scoprire la verità, per quanto dolorosa, è l'unico modo per dare un senso e prospettive dignitose a una vita che sembra aver perso ogni sapore, ogni colore. Perché "non c'è nulla di più potente della conoscenza", anche quando rischia di annientarti. Comincia così una ricerca ostinata di tracce e responsabilità, fatta anche di brucianti attriti familiari, che illumina a poco a poco di una luce diversa volti, situazioni, dettagli appena intravisti e poi rimossi, ma restituisce al tempo stesso la certezza della gioia condivisa, dell'amore scambiato. E il finale, contrariamente a ogni aspettativa, è una festa, un commiato colmo di speranza..."

Il romanzo inizia con un evento tragico, descritto davvero in una maniera molto coinvolgente. Quello che ho amato in particolar modo è la descrizione del rapporto complicato tra Patrick e la prima figlia, Rebecca. Credo sia ricco di sfumature e l'autrice le dipinge in modo davvero approfondito.

Forse non si tratta del mio preferito fra i romanzi di Catherine Dunne, ma sicuramente si tratta di un libro interessante, che si legge in poco tempo e, come spesso accade con i romanzi di questa autrice, coinvolge il lettore a tal punto da immaginare esattamente i personaggi nella loro tipicità.

Lo consiglio sicuramente, perché è una storia che può dare spunti di riflessione interessanti,  per quanto riguarda il rapporto genitori/figli e, più in generale, i rapporti familiari.


BUONA LETTURA!